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SPIRITUALITÀ E CARISMA
DELLE SUORE FRANCESCANE DI CRISTO RE

Con il Santo Battesimo, ogni cristiano entra nel progetto di Salvezza che lo impegna a seguire il Signore Gesù.
Crescendo, attraverso l’azione dello Spirito Santo che ha ricevuto, l’istruzione e la formazione cristiana, i Sacramenti che gli sono amministrati, gli esempi e la guida delle Persone che le vivono accanto e con gli eventi della vita, comprende la gioia e le modalità di attuare il ‘progetto’ affidatogli.

Le Suore oltre a questo progetto di battezzate, vivono una scelta di Consacrazione totale al Signore accogliendo e attuando la Spiritualità e il Carisma propri di questa Congregazione delle Suore Francescane di Cristo Re.

Il titolo Suore Francescane di Cristo Re  specifica

  • la Spiritualità: con lo spirito di San Francesco d’Assisi,
  • il Carisma: impegnate nell’Avvento del Regno di Cristo Signore.

 La Spiritualità

Come francescane, le suore esprimono con la vita le intuizioni spirituali e apostoliche che hanno caratterizzato la presenza e l'azione evangelizzatrice di S. Francesco.

Sono per loro valori francescani particolarmente significativi oggi:

  • fraternità: figlie dello stesso Padre e chiamate per vocazione alla stessa forma di vita, sono e sentono di essere «sorelle» tra di loro, sorelle di ogni uomo e di tutte le creature (Test: 116; 1 Cel 38: 386-387; LM IX, 4: 1168);
  • povertà-umiltà: riconoscono il loro essere creature; loro vero sommo Bene è il Signore. Fiduciose nella sua paternità si impegnano a condurre di fatto, vita povera ed umile. Con questo spirito desiderano avvicinare i fratelli; (Am XVII: 166; XIX: 168; XX: 169);
  • pace-gioia: con una presenza semplice, serena e disponibile vogliono vivere in fraternità e condividere con ogni fratello che avvicinano la pace e la gioia che sgorgano da un cuore pieno del Signore (3 Comp 58: 1469; LP 97: 1653).
  • minorità e servizio: secondo le caratteristiche proprie di questa famiglia religiosa, le suore vogliono essere nella Chiesa persone che servono: servire il loro Re nelle sorelle, nei fratelli tutti, specialmente nei poveri (RSCh VIII: 2797; LSCh 38: 3233).
  • la Parola: come Francesco che trovava la guida e la Volontà del Signore nella sua Parola, le suore accolgono, amano e testimoniano la Parola del Signore lasciandosi evangelizzare da essa e offrono il dono gratuito del messaggio evangelico a quanti, in qualsiasi modo, avvicinano.
  • contemplazione di Cristo nei misteri dell’Incarnazione, della Passione-morte –risurrezione e della sua presenza nell’Eucaristia.

Il Carisma

Nella Chiesa ogni Congregazione ha un Carisma proprio, riconosciuto da Essa e affidato ai membri d’Istituto per attuare questo dono-progetto che completa quello battesimale.
L’Unione Eucaristica partecipa al Carisma della Congregazione, quindi allo stesso dono-progetto che hanno le Suore, certamente una partecipazione relativa all’essere e all’operare dei Laici aderenti al Movimento.

Qual è il dono-progetto di questa Congregazione?
Il Signore Gesù nella sua vita terrena più volte ha parlato del Regno di Dio (discorsi, parabole…).

Gli Evangelisti (Matteo, Marco, Luca e Giovanni) ci raccontano la buona notizia del Regno che Gesù ha portato, la sua lotta e la sua vittoria sul male e sul demonio con il dono totale di Sé fino alla morte in Croce e Risurrezione e rimanendo in mezzo a noi vivo e vero nell’Eucaristia.

Le Suore vivono, pregano, servono perché il Regno del Signore venga in loro, intorno loro e nel mondo intero, Nei vari ambiti dove sono impegnate, cercano di attualizzare i valori francescani che sono quelli del Regno con la modalità del Signore Gesù.

Nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 13, non c’è il racconto della Cena, ma quello della Lavanda dei piedi dove Gesù conclude: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono.  Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.  Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.  In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato.  Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica» (Gv 13,12-17).

Nel compiere questo gesto-servizio, Gesù non dice ‘fate quello che ho fatto io’, ma ‘fate come ho fatto io’. Nel ‘come’ c’è il significato della modalità.
Allora ci chiediamo come l’ha fatto Gesù?
Egli che  si è offerto per ridare la dignità all’Uomo?
San Paolo ci aiuta a capire e ci esorta: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” (Fil 2,5), cioè indica il ‘come’, la ‘modalità’ del servire, dell’amare, del donarsi.
Gli stessi sentimenti!   Quali?

La nostra Icona:  Fil 2,6-11:

Abbiate in voi gli stessi sentimenti  che furono in Cristo Gesù,
il quale, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
                e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»
a gloria di Dio Padre.